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Tragedia in cinque atti di William Shakespeare, scritta intorno al 1603. La prima
rappresentazione documentata ebbe luogo il 1° novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra.
Titolo originale: "The Tragedy of Othello, the Moor of Venice". La trama di "Otello" fu
sviluppata a partire dalla collezione di novelle "Hecatommiti" di Cinzio, seguita in maniera
fedele. L'unico personaggio di cui viene detto il nome nella storia di Cinzio è Desdemona, che
in greco significa "sfortunata"; gli altri personaggi sono identificati come "l'Alfiere", "il
Capitano", e "il Moro". Nell'originale, l'alfiere s'innamora perdutamente di Desdemona, ed è
spinto alla vendetta quando lei lo rifiuta.
Personaggi
Il Doge di Venezia
Brabanzio, senatore, padre di Desdemona
Graziano, fratello di Brabanzio, nobile veneziano
Lodovico, parente di Brabanzio, nobile veneziano
Otello, detto “Il Moro”, condottiero al servizio della Repubblica veneta
Cassio, suo luogotenente
Iago, suo alfiere
Roderigo, giovane gentiluomo veneziano
Montano, predecessore di Otello al governo di Cipro
Un buffone, al servizio di Otello
Desdemona, figlia di Brabanzio
Emilia, moglie di Jago
Bianca, prostituta, amante di Cassio
Un araldo
Senatori
(membri del Consiglio dei Dieci), gentiluomini di Cipro, marinai, ufficiali,
messaggeri, musici, persone del seguito.
ATTO I

La scena si apre nel mezzo della discussione fra Iago e Roderigo. Attraverso il loro dialogo,
veniamo a conoscenza del comune odio per Otello, detto il Moro: questi ha scelto Cassio
come nuovo Luogotenente piuttosto che Iago, suo Alfiere e ha portato via a Roderigo la
ragazza che amava, la figlia di Brabanzio. È notte, i due giungono alla casa di Brabanzio e lo
svegliano a gran voce, rivelando che sua figlia, Desdemona, è fuggita di casa per congiungersi
ad Otello. Brabanzio, insieme a Roderigo ed altri uomini corre in cerca di Otello.
Iago conduce per strada Otello, avvertendolo dell’ira di Brabanzio, ma il Moro è sereno: ha
sposato Desdemona, che ama sinceramente di un amore perfetto. Mentre discutono incontrano
Cassio e altri soldati con l’ordine di recarsi immediatamente dal Doge: Cipro è in pericolo.
Ma ecco sopraggiungere Brabanzio con i suoi, e brandendo le armi accusa Otello di aver
praticato oscuri incantesimi sulla figlia per sottrarla all’affetto paterno; questi cerca di placare
gli animi e accetta di sottomettersi al giudizio del Consiglio e del Doge.

Intanto, il Doge e i Senatori sono riuniti per valutare le notizie contrastanti che arrivano da
Cipro: una flotta turca viaggia verso l’isola. Brabanzio, conducendo con sé Otello, giunge al
cospetto del Consiglio ed esprime la sua accusa: Desdemona è stata corrotta dalle arti
magiche di Otello. Ma egli si difende portando alla luce il suo amore, scaturito dalla storia
della propria vita che le raccontava e dalla pietà ricevuta in cambio.
Mentre i Turchi puntano su Cipro, Otello deve partire a difendere l’isola, portando con sé la
moglie. Nel finale della scena Iago incita Roderigo, con la mente ormai offuscata dall’amore,
a seguirlo sotto mentite spoglie a Cipro con la borsa piena di denaro, rivelandogli di voler
ordire una beffa facendo credere ad Otello che Desdemona lo tradisce con Cassio.
ATTO II

Siamo a Cipro. Montano, governatore dell’isola, aspetta l’arrivo di Otello.
Intanto Cassio è sbarcato, e la flotta turca è affondata. La guerra è già finita. Giungono anche
Iago e Desdemona, la più preoccupata per la sorte del Moro, ma poco dopo si vede
all’orizzonte un’altra vela amica. Mentre aspettano Otello, Iago dà sfoggio di tutto il suo
cinismo e della sua misoginia. Al rivedersi, i due sposi si profondono in teneri atteggiamenti
affettuosi, dopodiché tutti si dirigono al castello, meno Roderigo e Iago. Questi convince
l’altro che Desdemona è innamorata di Cassio, spingendolo così a provocare il Luogotenente
la notte stessa mentre questi è a capo del corpo di guardia.
Otello lascia il comando del corpo di guardia a Cassio, e si congeda con la sposa. Subentra
Iago, che offre a Cassio una notte di baldoria a base di vino, ma questi è facile ad ubriacarsi e
quindi oppone una blanda resistenza; alla fine, però, si lascia convincere. Roderigo irrompe
inseguito da Cassio, reso furioso dal vino e dalle ingiurie ricevute. Montano cerca di placare
gli animi, ma ottiene solo uno scontro con Cassio e viene ferito a morte. Roderigo, istruito da
Iago, corre per le strade mettendo in allarme la popolazione, per cui non tarda ad arrivare
Otello che subito ferma la contesa e chiede spiegazioni a Iago di quanto accaduto. Dopo il
resoconto, un misto di verità supposte e ambigue falsità, Otello destituisce Cassio dal suo
grado, e torna a letto con Desdemona. Intanto Cassio comincia a riprendersi, ma non ricorda
nulla eccetto la lite e l’onore perduto. Iago gli consiglia di supplicare Desdemona affinché
intervenga in suo favore.
ATTO III

È mattina. Cassio cerca di recuperare il favore perduto assoldando dei musicanti che suonino
per Otello. Il suo Buffone li manda via e Cassio lo prega di fargli parlare con Emilia, moglie
di Iago e dama di compagnia di Desdemona. Dopo essersi intrattenuto brevemente con Iago,
entra Emilia e subito lo rassicura: la sua destituzione è stata dettata dalla prudenza, ma alla
prima occasione sarà riabilitato. Riesce anche a farsi promettere un incontro con Desdemona.
Cassio incontra Desdemona, accompagnata da Emilia, che lo rasserena assicurandogli il suo
intervento presso il marito. Nel frattempo sopraggiungono Iago e Otello, e alla vista di questi
Cassio, sentendosi a disagio, si allontana. Tale gesto viene subito considerato equivoco da
Iago, che comincia a far sibilare le sue mezze frasi enigmatiche nella testa del suo signore.

Dopo il colloquio tra Otello e Desdemona, Iago continua la sua lenta opera di convincimento.
Parlando per frasi fatte, mai in modo diretto, svela ad Otello di temere che Desdemona lo
tradisca con Cassio. Il Moro, pur essendo certo dell’onestà della sua sposa, comincia a
turbarsi, e un’ombra avvolge le sue parole quando sopraggiunge la sua sposa. Desdemona
perde il fazzoletto, che viene ritrovato da Emilia. Iago, che le aveva chiesto tante volte di
rubarlo, glielo strappa di mano: vuole fare in modo che sia Cassio a ritrovarlo, in modo da
alimentare ancora di più i sospetti in Otello. Iago riferisce di aver udito Cassio parlare nel
sonno, mentre rivolgeva dolci frasi a Desdemona, segno di una già avvenuta notte di passione,
e gli fa credere di aver visto Cassio asciugarsi la barba col fazzoletto di Desdemona. Gli occhi
e la mente di Otello si colmano di sangue e di foschi propositi: affida a Iago (che nomina
Luogotenente) il compito di uccidere Cassio, riservando per sé l’assassinio di Desdemona.
Intanto, Desdemona va alla ricerca di Cassio, e affida al Buffone il compito di ritrovarlo.
Contemporaneamente si accorge di aver perso il fazzoletto. Entra Otello che fingendo di avere
un forte raffreddore chiede alla moglie il fazzoletto regalatole tempo addietro. Ai
tentennamenti di questa, prorompe in tutta la sua furia, adducendo come scusa che il
fazzoletto ha virtù magiche, e qualora l’avesse perso risulterebbe odiosa ai suoi occhi.
Sopraggiunge Cassio, con Iago, che insiste nelle sue preghiere verso Desdemona, ma questa
gli comunica che non ha più tutta quell’autorità di cui godeva presso di lui, in quanto investita
dal sospetto e dalla gelosia.
Cassio rimane solo e incontra Bianca, la sua amante, alla quale affida il compito di copiare il
ricamo del fazzoletto di Desdemona che ha trovato nella sua camera appositamente lasciato lì
da Iago. Si lasciano con la promessa di rivedersi presto, forse la sera stessa.
ATTO IV

Iago continua la sua opera di istigatore, parlando continuamente ad Otello del fazzoletto, e
inventando che Cassio s’è vantato d’aver giaciuto con Desdemona. A tali parole il Moro
sviene, proprio nel momento in cui arriva l’accusato. Iago propone al suo padrone di tendere
una trappola a Cassio: Otello si nasconderà lì vicino mentre Iago lo farà parlare riguardo i
suoi rapporti con Desdemona. Ma, al suo arrivo, Iago comincia a parlargli di Bianca, per cui
Cassio si profonde in sorrisi e atteggiamenti ironici che vengono scambiati da Otello come
sfoggi della relazione segreta con Desdemona. I due vengono raggiunti proprio da Bianca, che
restituisce il fazzoletto a Cassio: alla vista di ciò, Otello decide di uccidere la fedifraga,
mentre Iago si fa carico dell’assassinio dell’ex Luogotenente.
Otello interroga Emilia sul colloquio avvenuto poco prima tra la moglie e Cassio, e la donna
non può che difendere appassionatamente l’onestà della sua signora. Mandata a chiamare la
sua sposa, le scarica addosso tutta l’ira ormai accresciuta a dismisura dai ragionamenti e dalle
false prove dell’Alfiere, coprendola di insulti e di disprezzo. Lasciata sola con Emilia,
Desdemona la prega di prepararle il letto con le lenzuola delle nozze. Accorre anche Iago, che
non riesce a darsi una spiegazione del comportamento del suo signore. Emilia intuisce che ci
sia un calunniatore che ha annebbiato la mente di Otello e lo maledice, ignara di star parlando
del marito.
ATTO V

Siamo al momento dell’omicidio di Cassio. Dopo essersi nascosto dietro un muro, Roderigo
convinto da Iago, ferisce Cassio, ma questi, protetto da una spessa armatura, lo ferisce a sua
volta; mentre l’assalitore agonizza, Iago pugnala Cassio ad una gamba e fugge. Otello accorre
ascoltando le grida nell’oscurità e credendo che il cavaliere agonizzante sia Cassio.
Iago si accerta delle condizioni di Cassio e pugnala Roderigo, da questi riconosciuto come
l’assalitore. Sul posto arriva anche Bianca, subito incriminata dall’Alfiere come complice
degli aggressori, e viene riconosciuto Roderigo, ormai cadavere. Iago manda Emilia, accorsa
anch’ella sul posto, a portare la notizia dell’aggressione di Cassio ad Otello, che si trova alla
cittadella, nella sua stanza nuziale.
Il Moro entra, in silenzio, nella camera dove è assopita Desdemona e parla a se stesso, quasi
cercando una giustificazione ad un delitto che il cuore gli impedisce di commettere. Mentre la
bacia, si sveglia. Comincia un doloroso scambio di battute, e in breve le comunica la sua
volontà di ucciderla; ma anche adesso l’amore gli frena il braccio. Disperata, Desdemona gli
chiede spiegazioni del suo gesto, ma Otello è ottenebrato dalla gelosia, la sua furia si abbatte
su di lei e inesorabilmente gli fa stringere le dita attorno al candido collo. Al di là della porta,
si odono le grida di Emilia. Ma ecco giungere la voce di Desdemona morente, che si accusa
del suo stesso omicidio per scagionare il marito, dopodiché spira.
Emilia non teme più il suo signore, e smentisce sia il Moro che il marito, urlando e facendo
accorrere tutti gli altri. Iago ammette di aver riferito ad Otello del tradimento di Desdemona, e
alle continue rimostranze di Emilia sfodera la spada per zittirla.
Emilia racconta di aver trovato il fazzoletto perduto dalla sua signora e di averlo consegnato a
Iago la sera precedente. In un attimo Otello comprende tutto e si getta sulla canaglia, ma
questi ferisce a morte la moglie e fugge, subito rincorso da Montano. Graziano viene messo a
guardia della porta armato della spada del Moro; Otello si munisce di un’altra spada e
vorrebbe lanciarsi anch’egli all’inseguimento del farabutto, ma è impedito dall’immenso
dolore che lo paralizza e dall’arrivo degli altri, con Iago fatto prigioniero. Lodovico chiama a
sé i due assassini per avere spiegazioni; non appena Otello è vicino allo schiavo maledetto lo
ferisce, ma non mortalmente. Il Moro confessa di aver tramato per uccidere Cassio e di aver
soffocato Desdemona per amore. Vengono ritrovate sul corpo di Roderigo delle lettere che
questi aveva indirizzato a Iago, che svelano tutti i piccoli nodi che hanno composto la trama
da questi ordita. Lodovico priva Otello di tutti i poteri militari e civili, e dispone di farlo
prigioniero in attesa del giudizio di Venezia, ma egli, prima di lasciarsi condurre via,
dannandosi per essersi lasciato sfuggire il tesoro più prezioso che avesse mai conquistato, si
trafigge a morte e muore accanto a Desdemona, unendosi in un ultimo bacio. Lodovico,
affranto, dà le ultime disposizioni: Graziano entrerà in possesso dell’eredità del Moro, Cassio
giudicherà Iago in qualità di Governatore, ed egli stesso tornerà a Venezia a riferire su questa
dolorosa vicenda.
Curiosità
Shakespeare inventò un nuovo personaggio, Roderigo, che desidera la moglie del Moro e
viene ucciso mentre tenta di assassinare il capitano. Contrariamente a Otello, il Moro del
racconto di Cinzio non si pente mai dell'uccisione della moglie, e sia lui che l'alfiere scappano
da Venezia e vengono uccisi molto più tardi. Cinzio diede anche una morale alla storia per cui
le donne europee non sono adatte a maritare gli uomini di altre nazioni, incontrollabili e dal sangue caldo. Shakespeare non riprodusse questa osservazione.

Source: http://www.kairosteatro.it/operepdf/OtelloTrama.pdf

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