L’unità operativa di chirurgia plastica si compone di un team di 5 specialisti coordinati dal dott

ATTIVITA’ CHIRURGICA
Chirurgia plastica post-bariatrica
Il team si occupa di chirurgia post-bariatrica uno dei campi del a chirurgia plastica in più rapida espansione. La chirurgia plastica post-bariatrica comprende una ampia serie di tecniche impiegate nel rimodel amento corporeo negli esiti di obesità. È una chirurgia ricostruttiva polidistrettuale e come tale si può estendere a tutti i distretti corporei (dal volto agli arti inferiori). Richiede in genere plurime fasi operatorie al fine di conseguire il reshaping morfologico del a intera figura corporea. Per maggiori dettagli e approfondimenti si consiglia il link www.postbariatricsurgery.it.
Chirurgia delle lipodistrofie addominali
È la chirurgia del ’ che addome presenta una deformità morfologica evidente, meglio nota come
addome pendulo, in cui vi è una ridondanza cutaneo e ad adiposa che spesso può arrivare a coprire la regione pubica e le cosce con conseguenti gravi disagi funzionali oltre che psicologici. Viene trattata attraverso una dermolipectomia addominale in grado di rimuovere i tessuti in eccesso e ridare la corretta forma al ’addome. Chirurgia mammaria
Chirurgia Ricostruttiva Mammaria
La chirurgia ricostruttiva mammaria si occupa di restituire al seno una forma ed un volume
adeguato, perduto dopo interventi di mastectomia in seguito ad una patologia tumorale del a ghiandola mammaria. Come tale, si occupa inoltre di dare la miglior simmetria possibile fra la ŵĂŵŵĞůůĂƌŝĐŽƐƚƌƵŝƚĂĞƋƵĞůůĂƐĂŶĂ͕ŶŽŶĐŽŝŶǀŽůƚĂĚĂůƉƌŽĐĞƐƐŽƚƵŵŽƌĂůĞ͘ Diverse sono le tecniche ricostruttive a disposizione, le quali cambiano a seconda dei casi clinici presenti e spesso richiedono più fasi chirurgiche. La ricostruzione può richiede il ricorso a tessuti autologhi (cioè del o stesso paziente) che vengono trasposti (lembi faciocutanei, lembi muscolari o lembi muscolo-cutanei) o trasferiti (mediante tecniche microchirurgiche). Più frequentemente la ricostruzione è eseguita mediante l’impianto di un espansore mammario che consiste nel col ocare una protesi-espansore sotto il muscolo pettorale che, tramite una valvola sottocutanea, viene gonfiata di soluzione fisiologica nei mesi successivi fino a raggiungere il volume mammario desiderato. In una fase successiva si sostituisce l’espansore con una protesi mammaria definitiva utilizzando generalmente il medesimo accesso chirurgico del a pregressa mastectomia.
Simmetrizzazione controlateraleE’ una fase fondamentale ma non sempre necessaria: consiste nel model are la mammel a sana al fine di renderla simile a quel a ricostruita dopo mastectomia. Si avvale, a seconda dei casi specifici, del ’uso di differenti tecniche di mastoplastica e mastopessi. A volte può richiedere l’utilizzo di una E’ un ottimo strumento che consiste nel prelievo di tessuto adiposo autologo (ovvero del a paziente stessa) con del e speciali cannule e nel suo innesto a livel o mammario: tale tecnica consente di recuperare volumi mammari parzialmente perduti (ad esempio dopo quadrantectomia) o di simmetrizzare alcune differenze morfologiche fra le due mammel e.
Ricostruzione del complesso areola capezzoloE’ generalmente la fase finale del processo ricostruttivo mammario. Consiste nel a ricostruzione del capezzolo attraverso specifici lembi locali e del ’areola, utilizzando un innesto cutaneo prelevato generalmente dal a piega inguinale (dove la cicatrice può essere molto poco visibile).
Correzione delle Asimmetrie Mammarie
Si occupa del a simmetrizzazione del e mammel e quando esistono del e grandi differenze, sia da un punto di vista volumetrico che di forma. Si avvale di tecniche di chirurgia plastica quali la mastopessi e/o la mastoplastica riduttiva. Può richiedere in casi specificatamente selezionati, l’utilizzo di protesi: assenza congenita del a mammel a (amastia), differenza di peso o volume fra le due mammel e (uguale o superiore al 50%), mammel a tuberosa.
Gigantomastia
E’ una situazione clinica in cui si presenta un eccessivo volume del e mammel e il quale è causa
non solo di un disagio morfologico, bensì anche funzionale: il notevole peso può infatti creare importanti disturbi cervicali e a livel o del e spal e. Tale problematica viene corretta attraverso un intervento di mastoplastica riduttiva, il quale consente di ridurre il volume mammario migliorandone anche la forma e correggendone la ptosi (caduta del seno) generalmente associata Mammel a tuberosa
Malformazione del a ghiandola mammaria caratterizzata da un suo incompleto sviluppo durante
l’accrescimento: la mammel a si presenta al ungata, tubulare e concentrata posteriormente al ’areola in maniera assolutamente innaturale. L’intervento chirurgico correttivo mira a ridare al a mammel a una forma più naturale ed un volume soddisfacente (spesso attraverso l’ausilio di protesi).
Ginecomastia
E’ la presenza di ipertrofia del a ghiandola mammaria (ginecomastia vera) e/o tessuto adiposo (ginecomastia falsa o mista) nei pazienti di sesso maschile. L’intervento consiste nel rimuovere il tessuto in eccesso. L’intervento deve essere eseguito quando l’accrescimento corporeo e l’equilibrio ormonale sono stabilizzati; è comunque effettuabile prima dei 16 anni se il problema Correzione chirurgica delle cicatrici
E’ volta al trattamento e al miglioramento del e cicatrici post-traumatiche e post-chirurgiche.
È necessaria un’ analisi dettagliata dei fattori che hanno determinato la formazione del a cicatrice (variabili da paziente a paziente e in relazione al a regione anatomica interessata). A seconda del tipo di cicatrice, sarà necessario un trattamento appropriato. Molto importate è comunque la fase preventiva degli effetti indesiderati del a cicatrizzazione, la quale deve essere condotta durante il periodo di immaturità del a cicatrice. Tra le misure preventive più efficaci con evidenza scientifica Lamine in silicone adesiveVengono applicate sul e cicatrici dopo alcuni giorni dal a rimozione del e suture.
Infiltrazioni intra-cicatriziali con cortisone (triamcinolone) Consistono nel ’iniettare, con un finissimo ago, la soluzione cortisonica al ’interno del a cicatrice interessata. Questo consente la riduzione del ’ipertrofia cicatriziale e del a risposta infiammatoria. Viene generalmente eseguita in 3-4 sedute del a durata di pochi minuti a distanza di circa 3 settimane l’una dal ’altra.
Quando invece la cicatrice è biologicamente stabile, ogni misura preventiva perde ovviamente la sua efficacia. Tra le tecniche correttive più utilizzate vi sono: Revisione chirurgica del a cicatriceComprende metodiche in relazione al tipo di cicatrice: a. semplice revisione chirurgica con asportazione del a cicatrice presente e risutura del ’area anatomica, b. impiego di specifiche tecniche volte a minimizzare la visibilità del ’esito cicatriziale stesso,c. liberazione e sbrigliamento di cicatrici retraenti, in particolare in aree articolari, mediante Lipofil ing È una tecnica straordinaria che ha innumerevoli utilizzi. Nel ’ambito degli esiti cicatriciali consente di trattarne eventuali depressioni, irregolarità e soprattutto aderenze. Consiste nel prelievo di tessuto adiposo (grasso) del paziente stesso (da regioni anatomiche donatrici quali l’addome, i fianchi, le cosce) attraverso sottilissime cannule e nel suo reimpianto a livel o del a cicatrice da trattare.
Chirurgia plastica dermatologica
Si occupa di tutte le neoformazioni cutanee e sottocutanee che necessitano di asportazione chirurgica senza ovviamente tralasciare l’importante aspetto del ’esito cicatriziale. Queste possono - Carcinomi basocel ulari- Carcinomi spino cel ulari Tali neoformazioni generalmente possono essere rimosse in anestesia locale con un semplice intervento chirurgico in regime ambulatoriale e con una minima incisione lineare.
In altri casi, se si tratta di neoformazioni più grandi, può essere necessario un intervento in sala operatoria (in regime di Day-surgery) e l’utilizzo di tecniche ricostruttive più articolate che si avvalgono di lembi o innesti cutanei.
Il paziente viene seguito attraverso un percorso che inizia con una prima visita ambulatoriale, spesso successivamente ad una precedente visita dermatologica che segnala la necessità del a rimozione di una determinata neoformazione. Durante la visita col chirurgo plastico vengono spiegate al paziente le modalità di rimozione del a neoformazione, le tecniche e i tempi operatori. Successivamente al ’intervento il paziente verrà accompagnato con medicazioni e control i ambulatoriali fino a stabilizzazione del a cicatrice e a valutazione del ’eventuale esame istologico.
Chirurgia palpebrale funzionale
Si occupa di tutte quel e patologie che colpiscono le palpebre superiori ed inferiori con
conseguenti disturbi funzionali a carico del paziente. Rimozione di neoformazioni palpebrali
Si basa sul trattamento chirurgico di neoformazioni quali cisti (cisti di Meibomio o calazio), nevi
e/o epiteliomi (basocel ulari o spinocel ulari). A seconda del tipo di neoformazioni sarà necessario un trattamento chirurgico specifico in regime ambulatoriale, di Day-Surgery o con ricovero ordinario in caso di situazioni cliniche più complesse. In dipendenza del caso clinico infatti, potrà essere sufficiente l’asportazione del a neoformazione con sutura diretta, oppure la copertura con innesti cutanei o lembi locali. Tali procedure vengono generalmente eseguite in anestesia loco-regionale con eventuale ausilio di una lieve sedazione; in casi più complessi può essere necessario il ricorso ad un’anestesia generale.
Blefarocalasi
E’ un rilassamento del a cute del a palpebra superiore che in casi gravi di eccessiva lassità può
portare al a copertura del a pupil a con conseguente riduzione del campo visivo. In questi casi non si tratta di un problema estetico bensì funzionale. Il trattamento consiste nel ’asportare chirurgicamente tale cute in eccesso causa del ’obliterazione del campo visivo. Ptosi palpebrale
E’ un’anomala posizione del a palpebra superiore che può arrivare a coprire la pupil a con
conseguente disturbo del a vista da riduzione del campo visivo. Può essere conseguente ad un’anomalia del muscolo elevatore del a palpebra superiore, responsabile del a sua apertura. L’intervento chirurgico correttivo mira a ricol ocare la palpebra superiore nel a sua posizione corretta (agendo sul muscolo elevatore) simmetrizzandola con quel a controlaterale.
Ectropion
E’ una condizione patologica in cui si verifica l’eversione (rotazione verso l’esterno) del margine libero del a palpebra inferiore con conseguente esposizione del a congiuntiva: ciò porta a irritazione oculare fino ad una vera e propria cheratite. Può essere dovuta a lassità del e strutture palpebrali in seguito al ’invecchiamento o per cause post-traumatiche che portano a cicatrici retraenti e/o a perdita di sostanza. L’intervento chirurgico è finalizzato al riposizionamento del a palpebra inferiore attraverso il suo ancoraggio al margine orbitario laterale al fine di ridare il giusto sostegno al a palpebra stessa.
Entropion
E’ il contrario del ’ectropion, ovvero la rotazione verso l’interno del margine palpebrale ed
interessa principalmente la palpebra inferiore. Ciò porta ad irritazione meccanica del a congiuntiva e possibile ulcerazione corneale. Generalmente è dovuto al ’indebolimento del e strutture palpebrali a causa del ’età, meno frequentemente è di origine post-traumatica. L’intervento chirurgico correttivo mira a ricol ocare la palpebra in modo che le ciglia si riposizionino correttamente senza traumatizzare la congiuntiva.
Correzione delle alterazioni morfologiche dell’orecchio
Differenti sono le deformità che possono interessare il padiglione auricolare. La loro causa può
essere di natura traumatica o congenita. Microtia
E’ una serie di malformazioni congenite del padiglione auricolare (orecchio esterno) che risulta di
ridotte dimensioni e con anomalie morfologiche più o meno evidenti. Nei casi più gravi si arriva al a vera e propria anotia ovvero l’assenza completa del padiglione auricolare. Le tecniche chirurgiche correttive mirano al a ricostruzione del padiglione auricolare e/o correzione del e sue deformità attraverso l’utilizzo di lembi cutanei e di innesti cartilaginei che possono essere prelevati dal ’orecchio controlaterale o, dal e cartilagini costale). Spesso sono richiesti plurimi interventi per ristabilire la morfologia fisiologica del ’orecchio esterno.
Deformità post-traumatiche
comprende una serie di deformità del ’orecchio esterno dovute a eventi traumatici che ne hanno comportato una parziale o totale perdita del padiglione auricolare. Come nel e deformità congenite, la correzione chirurgica mira al a restaurazione di una corretta morfologia attraverso l’utilizzo di lembi cutanei, innesti cutanei e/o cartilaginei. Orecchie a ventola
E’ una alterazione più o meno evidente del padiglione auricolare correggibile chirurgicamente attraverso un’incisione nel a regione posteriore del ’orecchio e quindi perfettamente nascondibile. Secondo le linee guida del a regione Lombardia, nei bambini di età inferiore ai 14 anni, tale intervento può essere eseguito in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale in quanto “motivo di grande disagio in questa età tanto delicata”.
Correzione delle deformità post-traumatiche del naso
Tali deformità possono interessare diverse aree anatomiche (dorso, setto e punta) del a struttura
ossea e cartilaginea nasale:in alcuni casi particolarmente gravi un trauma causa una deformità che interessa queste strutture anatomiche in maniera completa e che può richiedere l’utilizzo di innesti osteo-cartilaginei, finalizzati a restituire forma, volume ed armonia al naso.
L’intervento chirurgico si basa su un’attenta pianificazione e valutazione del e aree di deformità da correggere, analizzate mediante esami clinici che strumentali (TC del e cavità nasali). La riparazione chirurgica del naso viene eseguita in anestesia generale con un approccio “chiuso” (ovvero con una incisione al ’interno del e narici) o, in casi selezionati, “aperto” (ovvero con una incisione sia al ’interno del e narici sia al ’esterno (sulla columel a del naso). Chirurgia Plastica Estetica
Diversi sono gli interventi nel ’ambito del a chirurgia estetica, i quali, a seconda del e necessità, si
focalizzano su uno o più distretti corporei.
Chirurgia del viso
Lifting del sopracciglio
Sol eva il sopraciglio con il risultato di un bril ante ringiovanimento del e palpebre e del o
Lifting temporale
Distende la fronte, gli zigomi, le sopracciglia e le palpebre.
Lifting frontale
Sol eva l’intera regione frontale, sopraccigliare e del e palpebre superiori, eliminando anche le rughe frontali e glabel ari (tra le sopracciglia).
Blefaroplastica (Plastica del e palpebre superiori e inferiori)
Rimuove la cute esuberante e le borse palpebrali con un netto effetto di ringiovanimento del o sguardo.
Cantopessi
Spesso si associa al a blefaroplastica e permette di distendere la palpebra inferiore e di elevare l'angolo laterale del 'occhio.
Lifting del III medio del volto
Distende la regione zigomatica, la guancia e la palpebra inferiore.
Lifting facciale
È la metodica chirurgica fondamentale nel ringiovanimento del a guancia, del a regione
mandibolare e del a regione periorale; può essere associata a quel o cervicale.
Lifting cervicale
Distende la cute del a regione cervicale restituendo al col o un profilo teso e compatto.
Il MAG 5 è indicato nel ringiovanimento combinato del a fronte, del e sopracciglia, del e palpebre, del a regione zigomatica e del e guance.
E’ una tecnica estremamente raffinata che consente, nel ’associazione di 5 diverse metodiche chirurgiche, di ottenere risultati molto bril anti nei casi clinicamente più Occidentalizzazione delle palpebre nelle persone di etnia asiatica
Ricrea la piega palpebrale superiore, eliminando la lassità del a cutanea.
Rinoplastica (Plastica del naso)
La chirurgia estetica del naso si basa sulla correzione del supporto osseo e cartilagineo da cui dipendono la forma e la funzione del o naso stesso.
Mentoplastica e genioplastica
Il mento è un elemento importante nel 'armonia del viso; la sua proiezione si deve
analizzare in relazione con la totalità del viso, includendo il profilo del naso, del e labbra e del col o.
Lipofil ing zigomatico-malare
Presenta le qualità del riempitivo ideale. È completamente bio-compatibile, si integra in modo naturale nei tessuti armonizzando e levigando il profilo degli zigomi, del e guance e Otoplastica (Plastica delle orecchie)
L'otoplastica è una risposta davvero gratificante dal punto di vista psicologico nel bambino
con orecchie a ventola; nel 'adulto è un apprezzabile risalto del profilo auricolare e offre un gratificante cambiamento del a propria immagine.
Chirurgia del seno
Mastopessi
Ridona una forma adeguata al seno riposizionando il complesso areola capezzolo nel a sua sede corretta. Questa procedura chirurgica può essere eseguita, a seconda dei casi, utilizzando il tessuto mammario presente o con l’ausilio di una protesi.
Mastoplastica riduttiva
Riduce le dimensioni del seno migliorandone anche la forma e la ptosi (mastopessi).
Mastoplastica additiva
Permette di aumentare il volume del seno e migliorarne la forma (mastopessi) attraverso il posizionamento di una protesi mammaria in gel di silicone certificata e di altissima qualità. Chirurgia del corpo
Liposuzione
Permette l’aspirazione di accumuli adiposi nei vari distretti corporei attraverso l’utilizzo di sottilissime cannule in grado di lasciare minime cicatrici.
Dermolipectomia addominale (addominoplastica)
Elimina la lassità e la ridondanza cutanea donando al ’addome un aspetto giovane e disteso. Consente, in associazione, il ringiovanimento del a regione pubica mediante lifting Dermolipectomia delle cosce (Lifting delle cosce)
Rimuove la cute ptosica ed in eccesso dando al e cosce un profilo più snel o, giovane e
Brachioplastica (lifting delle braccia)
Rimuove la cute flaccida e in eccesso donando al e braccia una silhouette definita e
Torsoplastica e gluteoplastica (Lifting dorsale inferiore)
Rimodel a la parte inferiore del dorso e la regione lombo-sacrale associandosi spesso al a
gluteoplastica, in grado di sol evare ed eventualmente proiettare e compattare la regione glutea ptosica. Questa tecnica può essere definita la controparte posteriore del ’addominoplastica e in casi selezionati permette il rimodel amento del a regione laterale del e cosce

Source: http://www.ic-cittastudi.it/approfondimenti/ricoveri/58/Attivita%20chirurgica.pdf

Microsoft word - hip 2013 11 15~submitted

1. Cover Page a) Preliminary study grant b) D-Cycloserine and virtual reality exposure therapy delivered on an iPad: Increasing access to treatment for social anxiety disorder c) Page Anderson, Ph.D., Associate Professor of Psychology and Neuroscience Chair and Director of Clinical Training, Clinical Psychology Georgia State University [email protected] Barbara Rothbaum, Ph.D. Profe

Microsoft word - cv_rosnahzain.doc

UPDATED CURRICULUM VITAE (CV) 2008 - PROFESSOR DR ROSNAH BINTI MOHD ZAIN (RB ZAIN) Brief Introduction: Rosnah Zain received her Bachelor of Dental Science from the University of Queensland, Australia in 1977. She joined the Faculty of Dentistry, University of Malaya, Kuala Lumpur, Malaysia and soon after graduation, she began her clinical/research training at the University of Michigan

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