La festa dei purim

Mardocheo scrisse queste cose e mandò delle lettere a tutti i Giudei che erano
in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, ordinando loro di celebrare
ogni anno i giorni quattordici e quindici del mese di Adar,come i giorni nei quali
i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici e il mese in cui il loro
dolore venne mutato in gioia, il loro lutto in festa,e di fare, di questi giorni,
giorni di banchetti e di gioia,nei quali gli uni mandassero regali agli altri e si
facessero doni ai bisognosi. Ester 9 : 20-24
La vita dell’uomo è stata da sempre segnata dal tempo che, inesorabile, avanza incurante degli eventi; l’uomo ha imparato a collocarsi nella storia, adattandosi alle innovazioni epocali, tuffandosi nei ricordi, talvolta con nostalgico rimpianto nel caso dei lieti eventi oppure con angoscioso pensiero nel caso rievochi spiacevoli esperienze. E’ opportuno, periodicamente, fermarsi per fare un bilancio della propria avventura esistenziale; l’analisi storica concernente l’umanità documenta l’evoluzione sociale, senza poter mai evitare il male radicato nell’uomo, nell’interiore e nel comportamento. Ognuno conserva nitidi ricordi, nel bene e nel male, che gestiti dalle facoltà intellettive consentono di rivivere le circostanze recenti ed anche quelle remote, persino nell’arco di una Anche le istituzioni si ispirano alla storia propria della loro nazione, rievocando con eventi celebrativi personaggi, avvenimenti sportivi, culturali, guerre, persecuzioni, eventi drammatici, calamità; l’uomo predilige anche nella sfera privata certe ricorrenze. La presente riflessione non vuole esprimere biasimo verso coloro che amano rievocare pubblicamente o in privato singoli episodi, caratterizzando le ricorrenze. E’ importante però rivivere tali momenti attraverso buoni propositi nei migliori auspici, evitando le ipocrite ed inutili celebrazioni rese sterili dall’insensibilità dei più, eppur coinvolti sovente da un travolgente La lettura delle Sacre Scritture fornisce molteplici spunti di riflessione; il popolo ebreo, oltre alle celebrazioni comandate, aveva introdotto altre ricorrenze e, tra queste, appunto quella dei Un cenno alla circostanza che ha originato tale festività: Un uomo potente alle dipendenze del re Assuero, di nome Haman, approfittando del proprio ruolo e della considerazione che il sovrano aveva di lui, attentò contro il popolo giudeo, promuovendo l’emanazione di un decreto che avrebbe comportato la distruzione degli ebrei. La circostanza, storicamente individuabile, è registrata nel libro biblico di ESTER, al cap. 3 :7, dove si legge : “ Il primo mese,cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il PUR, Il piano di Haman non riuscì, anzi si ritorse contro di lui al punto che morì di quella morte malvagiamente voluta per l’esemplare e fedele giudeo Mardocheo. Un appello era stato lanciato tra il popolo ebreo; una compatta adesione popolare, caratterizzata da una consacrata invocazione a Colui che avrebbe potuto proteggerli, produsse uno L’Onnipotente, in quella circostanza, ha stravolto l’empio disegno, incoraggiando la regina ESTER ad esporsi a favore di tutti i giudei al cui popolo anch’ella faceva parte. Haman aveva gettato il PUR ( la sorte) sugli ebrei senza successo perché la cosa non procedeva L’occasione divenne propizia per il popolo al punto che fu istituita una solennità, in quanto quei momenti drammatici di alto rischio per la sopravvivenza di tanta gente ebbero un lieto fine di liberazione e vittoria sul nemico Haman e sui nemici tutti del popolo ebreo. L’avvenimento dei PUR divenne la ricorrenza dei PURIM, dal termine PUR. Non più dolore ma perpetua gioia per la liberazione e la vittoria ottenuta. La ricorrenza celebrata annualmente era caratterizzata dalla gioia nella famiglia, nelle province e nelle città; l’estensione celebrativa avrebbe arrecato un beneficio ai bisognosi e sarebbe stata caratterizzata dallo scambio di regali e da incontri conviviali, nella pace e fraterna armonia. Il popolo di Dio di oggi, anch’esso gioisce della grazia salutare ricevuta ed è chiamato a farlo quotidianamente attraverso la professione della propria fede, nella speranza cristiana, attraverso la carità; è chiamato a ricordarsi sempre dei bisognosi, a scambiarsi amorevoli doni senza ipocrisie né egoistici scopi ed unito nel sentimento della consacrazione, si santifica godendo anche delle agapi comunitarie, non trascurando di rammemorare il sacrificio offerto dal Salvatore per il riuscito piano di salvezza per l’intera umanità a beneficio dei credenti. E’ proprio il caso di concludere questa meditazione con le parole tratte dal Salmo 16 dove si “ Io ho detto all’ Eterno tu sei il mio Signore, io non ho bene all’infuori di te “… “L’Eterno è la
mia parte d’eredità, il mio calice, tu mantieni quel che mi è toccato in sorte. La SORTE è caduta
per me in luoghi dilettevoli; una bella eredità mi è pur toccata “.
Con gratitudine, i cristiani esprimono tutta la gioia della salvezza, perché allorquando si versava in una condizione difficile, senza rimedio, con cuore rotto e lo spirito contrito, credendo all’amore di DIO, consapevoli che Egli siede sovrano sul corso della storia, essi hanno beneficiato ed ancora godono del SUO piacevole sguardo, con la certezza che proprio quando sembra si stia per soccombere, avviene il miracolo: al dolore subentra immensa gioia, così come avvenne per gli ebrei di quel tempo. Dio sia lodato e benedetto in eterno!

Source: http://www.chiesaevangelicamessinabordonaro.it/Download/giovani/La%20festa%20dei%20purim.pdf